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Lo sport salverà il turismo

Maurizio Gandolfi, al centro, tra Gian Franco Kasper e Beppe Bonseri.

Gandolfi: «La discesa? Un grande evento mediatico.
Ma tocca a noi imprenditori inserirlo nel giusto contesto».

Bormio (SO), 27 dicembre – Da venticinque anni organizza la Coppa del Mondo di sci alpino, ha fatto tre Finali e due Mondiali: Maurizio Gandolfi, presidente del Comitato Organizzatore della discesa libera sullo Stelvio, è la memoria storica dello sci in Valtellina: uomo simbolo di una continuità iniziata nel 1985, quando giovanissimo fu uno dei grandi artefici dei Mondiali.

Gandolfi, siamo ormai entrati nel vivo di questa venticinquesima edizione della discesa di Bormio. Che giudizio ne dà come organizzatore?

Questo è un evento straordinario per lo sci, anche se non sempre viene compreso nella sua interezza dal territorio. Ma quest’anno abbiamo avuto risposte positive soprattutto da parte degli imprenditori, che hanno fatto la loro parte. Certo, la discesa si svolge in un periodo molto particolare della stagione turistica, nel pieno delle vacanze di Natale. Capisco quindi certe difficoltà, certi dubbi.

Lei però nella discesa ci ha sempre creduto…

Assolutamente sì. Un evento così non ha uguali dal punto di vista della promozione. Basti pensare che, se fino a qualche anno fa, nessun’altra stazione sciistica sarebbe stata in grado di organizzare un avvenimento di questa portata mediatica in un periodo clou della stagione, oggi a livello mondiale ce ne sono almeno otto. Del resto, persino le nazioni emergenti stanno cercando di entrare nel circuito del Circo Bianco. Perché lo fanno? Perché lo sport è fondamentale per il turismo, è la sua ancora di salvezza.

Cosa occorre fare di più allora?

Bisogna acquisire una mentalità ad ampio raggio. Vede, il mercato mondiale conosce Bormio grazie alla sua pista, la Stelvio. Ma noi siamo capaci di sfruttare lo strumento della gara per valorizzare il nostro sistema turistico? Questo è il vero punto.

E ne siete capaci?

Stiamo cambiando molte cose. Ma ci sono ancora tante carenze su cui lavorare, tante situazioni da sviluppare. La gara è un’eccellente vetrina, un mezzo per diffondere l’immagine della Valtellina. Ma il resto dobbiamo farlo noi imprenditori, ed è questo che mi sta più a cuore. Dobbiamo saper capitalizzare l’evento…

In che modo?

Il mercato lo crei se lo apri, se ti muovi, vai alle fiere, fai marketing del territorio. In questi ultimi anni, cominciamo a capirlo. C’è una voglia di lavorare assieme a un progetto condiviso.

Quanto incide la crisi economica sul turismo in Valtellina?

Molto. Ma, a maggior ragione, serve lavorare insieme. Se l’economia italiana e mondiale andasse a gonfie vele, forse non avremmo bisogno di unire le forze. In una situazione di difficoltà generale, invece occorre una collaborazione fra pubblico e privato per ottimizzare la gara. E questo significa inserire l’evento sportivo nel giusto contesto, in un progetto imprenditoriale: non abbandonarlo a se stesso.

Mondiali, Coppa del Mondo, finali… Bormio ha fatto tutto. Su cos’altro deve puntare dal punto di vista sportivo?

La nostra esperienza ci mette nella condizione di poter pensare a cose importanti in futuro. Alcuni ci chiedono una seconda gara. Ma io credo che anzitutto dobbiamo capitalizzare l’evento della discesa libera. In Austria e in altre regioni, vi sono comitati che lavorano tutto l’anno all’organizzazione della Coppa. In Italia, questo non si fa, perché lo sci non è il calcio. Perciò credo che la nostra sfida consista nell’inserire l’evento in un tessuto imprenditoriale più vasto.

Lei ha organizzato tutte le gare di Bormio dall’85 a oggi. Qual è il suo ricordo più bello?

Sul piano sportivo, la forza degli eventi è sempre legata ai risultati. Le finali del 1995, con la vittoria di Alberto Tomba, ci assicurarono sessantacinque prime pagine fra tutti i quotidiani del mondo. Fra lungopista e parterre, c’erano all’incirca cinquantamila persone ad assistere alle gare. Numeri da capogiro in Italia. Credo che sia quello il ricordo più bello.

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Beppe Gallo
Ufficio Stampa @ Bormio AUDI FIS Alpine Ski World Cup

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