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Bormio: partenza confermata a quota 2255!

Adrenalina pura per più di 1000 metri di dislivello!

La Stelvio è ormai tutta bianca e il lavoro si intensifica nel distribuire i 90 metri cubi di neve prodotta dai cannoni della Società Impianti Bormio e nel aumentare lo spessore della materia più amata dagli sciatori. Turisti… o professionisti della discesa libera.

Ieri (giovedì) è stata completata la battitura della parte alta, dove la neve naturale era già presente e il direttore di gara, Massimo Rinaldi, può essere soddisfatto: si partirà da quota 2255, come sempre. E’ una delle caratteristiche di Bormio. Gli atleti mettono le punte oltre al cancelletto e possono vedere Bormio 1010 metri più in basso. Con l’innevamento siamo tranquilligongola Rinaldie il lavoro può proseguire senza l’ansia degli scorsi anni. Un po’ di neve naturale e il freddo stanno facendo il loro dovere”.

Anche gli uomini della SIB sono soddisfatti: “47 cannoni stanno lavorando a pieno regime – spiega Pasquale Canclini, direttore tecnico della Società Impianti Bormio – e abbiamo già prodotto il 90% dei 100.000 metri cubi di neve che servono a preparare la Stelvio. Ma non ci fermiamo perché il freddo permette di produrre neve a maggiore efficienza e costo più basso. Così ne facciamo quanta possiamo – continua ‘l’Uomo della Neve’ della Stelvio – perché oltre alla gara pensiamo anche ai turisti e al resto della stagione”.

Sei persone lavorano giorno e notte sul pendio per conto della SIB: “4 Snowmakers – continua Canclini – che verificano il corretto funzionamento dei cannoni e due gattisti che spalmano la neve sul pendio. Stiamo lavorando bene e senza fretta. La pista sarà perfetta e pensiamo di aprirla sabato prossimo ai turisti.” Per informazioni e conferme è possibile visitare il sito ufficiale della Società Impianti www.bormioski.eu.

L’Ingegner Canclini quest’anno è davvero contento: “la collaborazione con Technoalpin è sempre più stretta, tanto che Bormio ha collaborato nello sviluppo di alcuni dei cannoni che oggi sparano a pieno regime. Il nuovo FT10 questa mattina ci ha regalato il record! 70m3 di neve prodotti all’ora. Un sogno, pensando che in passato eravamo soddisfatti a quota 50-55 metri cubi!”

Domenica prossima è in programma la verifica dei tecnici FIS. Helmuth Schmalzl darà le ultime indicazioni per quanto riguarda la stesura delle reti e la preparazione del fondo. Poi toccherà ai discesisti affrontare quella che tutti considerano una delle piste più belle e difficili al mondo. Solo Wengen ha un dislivello maggiore, ma una lunghezza più elevata. 3270 metri per la Stelvio, 4415 per la Lauberhorn. La Streif di Kitzbuehel è lunga 3312 metri, ma ha ‘solo’ 860 metri di dislivello. Un grattacielo di 50 piani di differenza!

La prima edizione della prova di Coppa, come la conosciamo oggi, risale al 29 dicembre 1993. A spuntarla l’austriaco Hannes Trinkl in 1’55.76. Il record della pista è del norvegese Lasse Kjus che conquistò il successo il 29 dicembre 1995 bloccando l’orologio a 1’55.35.

Una pista così tecnica, però, è difficilmente confrontabile da una stagione all’altra, perché la tracciatura dei tecnici FIS deve adattarsi alle condizioni della neve e basta una curva in più, o in meno, per modificare profondamente il tempo di percorrenza.

Negli ultimi anni il tempo del vincitore è sempre stato attorno al limite dei due minuti. Due minuti per fare tre chilometri e duecento metri… Non male!

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